Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35391 del 29 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35391PEN

Massima

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Il giudice di pace, nell'ambito di un procedimento per diffamazione, può disporre l'archiviazione quando le espressioni ritenute offensive siano state utilizzate dall'indagato nell'esercizio del diritto di difesa in un procedimento disciplinare a suo carico, in quanto tali espressioni risultano causalmente connesse all'oggetto del procedimento disciplinare, integrando la causa di giustificazione di cui all'art. 598 c.p. Il decreto di archiviazione, essendo ricorribile per cassazione solo per violazione delle norme che regolano il contraddittorio cartolare, non può essere censurato per mancata valutazione del contenuto dell'atto di opposizione, ove risulti che il giudice abbia comunque preso in considerazione tale atto. Il ricorso avverso il decreto di archiviazione, se dichiarato inammissibile, comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE ((omissis)) del 18/07/2 -

Dott. BEVERE ((omissis)) SENTE -

Dott. DE BERARDINIS Silvana rel. Consigliere N. 1 -

Dott. VESSICHELLI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO ((omissis)) N. 13236/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DA. VI. N. IL (OMESSO) C/;

2) DE. SA. RO. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1933/2010 GIUDICE DI PACE di BRESCIA, del 02/02/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) dico:

lette le richieste del P.G. Dott. ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita&…

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