Il sequestro preventivo di un bene può essere legittimamente disposto quando sussiste un nesso strumentale diretto tra il bene e il reato contestato, tale da consentire di ritenere sicura la reiterazione della condotta illecita in caso di libera disponibilità del bene. Il concetto di "cose pertinenti al reato" di cui all'art. 321 c.p.p., comma 1, è più ampio di quello di "corpo di reato" di cui all'art. 253 c.p.p. e comprende non solo le cose sulle quali o a mezzo delle quali il reato fu commesso o che ne costituiscono il prezzo, il prodotto o il profitto, ma anche quelle legate solo indirettamente alla fattispecie criminosa, purché il rapporto di pertinenza con il reato non sia meramente occasionale. Il giudice di merito deve fornire una motivazione congrua, completa e razionale in ordine alla sussistenza di tale nesso di pertinenzialità tra il bene sottoposto a sequestro e il reato contestato.