Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di permesso di costruire e la dichiarazione di non luogo a provvedere sulla richiesta di autorizzazione paesaggistica, afferma che il diritto del ricorrente di realizzare l'edificio sulla propria proprietà, vincolata ai sensi degli artt. 21 e 146 del D.lgs. 42/2004, deve essere bilanciato con le esigenze di tutela del paesaggio e dell'assetto idrogeologico del territorio. Pertanto, l'Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana può legittimamente adottare misure di salvaguardia, anche in via d'urgenza, per integrare le norme di tutela dei Piani Paesaggistici, al fine di limitare gli interventi edificatori nelle aree a rischio idrogeologico, fino all'approvazione di specifici piani di assetto. Tuttavia, tali misure devono essere adottate nel rispetto del principio di partecipazione del privato al procedimento e previa acquisizione del parere obbligatorio dell'Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio. Pertanto, l'annullamento dei provvedimenti impugnati è giustificato qualora l'Amministrazione non abbia rispettato tali presupposti procedimentali, ferma restando la possibilità per l'Assessorato di riadottare i provvedimenti previo corretto espletamento del procedimento.