Cassazione penale Sez. I sentenza n. 56712 del 17 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:56712PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel procedimento ai sensi dell'art. 671 c.p.p., è tenuto a fondare il proprio accertamento sulla sussistenza di un medesimo disegno criminoso comune ai reati oggetto dell'istanza di continuazione esclusivamente su quanto risultante dai giudizi di cognizione, senza poter considerare elementi diversi, come quelli emersi in sede cautelare. Il riconoscimento della continuazione tra il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso e un reato fine, quale l'estorsione, richiede che al momento dell'adesione del soggetto al programma criminoso del sodalizio fosse già rappresentata, almeno in forma generica, la volontà di commettere una specifica serie di reati, non essendo sufficiente la mera previsione di un generico programma delittuoso. Pertanto, il mero fatto che il reato fine rientri tra quelli tipicamente perseguiti dal sodalizio criminoso non è di per sé sufficiente a integrare il requisito del medesimo disegno criminoso, essendo necessario che tale rappresentazione fosse già presente al momento della consumazione del reato associativo. Analogamente, la mera prossimità temporale tra i reati e il loro collegamento strumentale non integrano di per sé tale requisito, occorrendo che il giudice accerti l'esistenza di un momento ideativo e deliberativo comune ai due reati, secondo le regole della prova indiziaria.

Sentenza completa

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/01/2018 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
udita la relazione svolta dal Consigliere MICHELE BIANCHI;
lette le conclusioni del PG dott. Sante Spinaci che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza depositata in data 28.2.2018 la Corte di appello di Bologna, quale giudice dell'esecuzione, ha respinto la richiesta presentata in data 17.11.2017 dal difensore di (OMISSIS), ed avente ad oggetto il riconoscimento della continuazione fra i reati di cui alle sentenze pronunciate dalla Corte di appello di Bologna, in data 13.6.2016, e dalla Corte di appello di Napoli, in data 25.5.2015.
L'ordinanza ha osservato che la istanza riguardava reati con diverso bene giuridico tutelato, commessi in tempi e luoghi fra loro distanti - tentata estorsione commessa in (OMISSIS), da una parte, partecipazione a sodalizio camorristico operante in provincia …

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