Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 23647 del 5 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:23647PEN

Massima

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La coltivazione di sostanze stupefacenti, anche in ambito domestico e per uso personale, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, non essendo configurabile una causa di non punibilità per la destinazione della produzione al consumo individuale. La condotta di coltivazione, infatti, non può essere assimilata a quella di mera detenzione, in quanto comporta un'attività produttiva che si pone a monte della disponibilità della droga, risultando pertanto rilevante sul piano penale indipendentemente dalla quantità coltivata o dalla finalità di autoconsumo. Tale principio, affermato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, si fonda sull'esigenza di tutelare la salute pubblica, valore primario dell'ordinamento, attraverso il contrasto di ogni forma di produzione di sostanze stupefacenti, a prescindere dalla loro destinazione. Pertanto, la coltivazione domestica di cannabis, anche se limitata a poche piante e finalizzata all'uso personale, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, non essendo configurabile una causa di non punibilità per la destinazione della produzione al consumo individuale. Tale principio, consolidato nella giurisprudenza di legittimità, si applica in modo uniforme a tutte le fattispecie di coltivazione di sostanze stupefacenti, indipendentemente dalle modalità e dalle dimensioni della coltivazione, al fine di assicurare un'efficace tutela del bene giuridico protetto, rappresentato dalla salute pubblica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - Consigliere

Dott. IACOPINO Silvana Giovann - Consigliere

Dott. MAISANO Giulio - Consigliere

Dott. BLAIOTTA Rocco Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MI. FO. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 16/02/2007 CORTE APPELLO di MESSINA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. BLAIOTTA ROCCO MARCO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Salzano che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. Il Tribunale di Barcellona P.G. ha affermato responsabilit…

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