Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12499 del 24 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12499PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. si configura quando la condotta abituale e sistematica di sopraffazione e prevaricazione del reo nei confronti del familiare offeso, anche in assenza di gravi episodi di violenza fisica, sia idonea a cagionare un perdurante stato di sofferenza e di assoggettamento psicologico della vittima, tale da compromettere gravemente la sua serenità e il suo equilibrio psico-fisico. La sussistenza del dolo del reato non richiede la prova di una specifica intenzione di nuocere, essendo sufficiente la coscienza e volontà di porre in essere una condotta abituale di maltrattamento, anche se non accompagnata dalla finalità di arrecare un grave danno alla persona offesa. Ai fini della configurabilità del reato, inoltre, non è necessario che la condotta sia caratterizzata dalla reiterazione di episodi di violenza fisica, essendo sufficiente l'accertamento di una serie di comportamenti prevaricatori, anche solo di natura psicologica, idonei a cagionare un perdurante stato di sofferenza e di assoggettamento della vittima. Tali condotte possono essere provate anche attraverso le dichiarazioni della persona offesa, purché sorrette da elementi di riscontro oggettivo, anche di natura indiziaria, che ne confermino l'attendibilità e la rilevanza ai fini della configurazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI STEFANO P. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza 1005/2010 del 21/2/2014 della CORTE DI APPELLO DI BARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VINCENZO GERACI che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza per intervenuta prescrizione.

MOTIVI DELLA DECISIONE

(OMISSIS) propone ricorso avverso la sentenza …

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