La revoca della licenza di porto d'armi per uso caccia da parte dell'autorità di pubblica sicurezza, ai sensi degli artt. 11 e 43 del T.U.L.P.S., è un provvedimento a contenuto discrezionale che deve essere adeguatamente motivato in relazione alle circostanze concrete che fanno ritenere il soggetto non affidabile nell'uso delle armi e capace di abusarne, senza potersi limitare a generiche affermazioni sulla mancanza dei requisiti di assoluta e completa affidabilità. L'autorità amministrativa è tenuta a dare conto dell'istruttoria svolta e delle specifiche ragioni, fondate su elementi di fatto, che giustificano il provvedimento di revoca, non essendo sufficiente il mero riferimento a ipotesi di conflittualità in ambito familiare, in assenza di episodi di violenza o di altri comportamenti idonei a far fondatamente presumere l'abuso delle armi. La motivazione del provvedimento di revoca deve pertanto essere congrua e logicamente coerente con i presupposti normativi che legittimano l'esercizio del potere discrezionale, al fine di consentire un effettivo controllo giurisdizionale sulla legittimità dell'atto.