Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3891 del 27 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:3891PEN

Massima

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Il dolo generico del reato di minaccia sussiste nella cosciente volontà di minacciare un male ingiusto, indipendentemente dal fine perseguito, e non può essere escluso dalla mera convinzione dell'agente di agire legittimamente a tutela di propri interessi, ove la condotta posta in essere risulti oggettivamente idonea a incutere timore nella persona offesa e sproporzionata rispetto al comportamento di quest'ultima. Pertanto, il giudice non può ritenere insussistente l'elemento soggettivo del reato di minaccia sulla base della pretesa convinzione dell'imputato di aver agito legittimamente, qualora abbia già accertato l'arbitrarietà e la sproporzione della minaccia rispetto alla condotta della persona offesa, nonché l'intento dell'imputato di sfruttare il rapporto di subordinazione di quest'ultima per prospettarle i riflessi negativi del suo comportamento sulla sua posizione lavorativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di: (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

quale parte civile nel procedimento nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 25/6/2013 del Tribunale di Catania sez. dist. di Paterno';

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. De Augustinis Umberto, che ha concluso …

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