Il falso in scrittura privata relativo a un assegno bancario con clausola di non trasferibilità non integra più fattispecie penalmente rilevante, in quanto a seguito dell'abrogazione dell'art. 485 c.p. e della nuova formulazione dell'art. 491 c.p. ad opera del d.lgs. n. 7/2016, tale condotta configura soltanto un illecito di natura civile, mentre permane la rilevanza penale dei falsi in titoli di credito trasferibili per girata. Pertanto, l'annullamento senza rinvio della condanna per il reato di falso in scrittura privata in relazione a un assegno non trasferibile si impone, in applicazione del principio di abrogatio criminis, con conseguente eliminazione della relativa pena e riduzione complessiva della sanzione inflitta per gli altri reati contestati. Ciò in quanto il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se questa risulta sorretta da argomentazione congrua ed esauriente, nel rispetto dei principi di diritto enunciati dalla giurisprudenza di legittimità.