Il rilascio di una concessione edilizia in sanatoria ai sensi della legge n. 47 del 1985 è subordinato al requisito essenziale che l'opera abusiva sia stata realizzata entro il termine del 1° ottobre 1983, previsto dalla medesima legge. Pertanto, l'Amministrazione è legittimata ad annullare la concessione in sanatoria precedentemente rilasciata qualora accerti che l'opera non risultava ultimata entro il suddetto termine, non essendo tenuta a procedere d'ufficio alla riqualificazione della domanda di sanatoria come presentata ai sensi della successiva legge n. 724 del 1993, né sussistendo un obbligo di consentire l'integrazione della domanda originaria oltre il termine di 120 giorni dalla comunicazione dell'annullamento, atteso che tale facoltà è rimessa all'iniziativa del privato. L'annullamento della concessione in sanatoria per difetto dei presupposti sostanziali previsti dalla legge non necessita di una particolare motivazione in ordine all'interesse pubblico, trattandosi di un atto vincolato. Inoltre, l'avvio del procedimento di riesame della concessione già rilasciata, senza alcun riferimento alla possibilità di annullamento, assolve comunque alle finalità partecipative, in quanto consente al privato di prendere parte al procedimento e far valere le proprie ragioni.