Il termine di quarantacinque giorni previsto dall'art. 146, comma 8, del d.lgs. n. 42/2004 per l'espressione del parere da parte della Soprintendenza in materia di autorizzazione paesaggistica decorre dalla ricezione della documentazione completa, conforme a quanto previsto dalla normativa di riferimento. La richiesta di integrazione documentale o di accertamenti sospende il procedimento di rilascio del parere, ex art. 2, comma 7, della l. n. 241/1990, e non lo interrompe; il termine è sospeso per una sola volta fino alla data di ricezione della documentazione richiesta ovvero fino alla data di effettuazione degli accertamenti. Decorso inutilmente il termine di quarantacinque giorni senza che la Soprintendenza abbia reso il prescritto parere, l'amministrazione competente provvede comunque sulla domanda di autorizzazione, ai sensi dell'art. 146, comma 9, del d.lgs. n. 42/2004. Il parere tardivo della Soprintendenza, reso oltre il termine legalmente stabilito, è inefficace e non vincolante. Tuttavia, il diniego comunale dell'autorizzazione paesaggistica, fondato esclusivamente sul parere tardivo della Soprintendenza, senza una autonoma valutazione degli aspetti paesaggistici dell'opera, è illegittimo.