Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18847 del 7 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18847PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La minaccia costitutiva del delitto di estorsione, oltre ad essere palese ed esplicita, può essere manifestata anche in maniera implicita ed indiretta, essendo solo necessario che sia idonea ad incutere timore ed a coartare la volontà del soggetto passivo, in relazione alle circostanze concrete, alla personalità dell'agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni ambientali in cui questa opera. Ai fini dell'aggravante dell'uso del metodo mafioso di cui all'art. 7 del D.L. n. 152 del 1991, non rileva la circostanza che l'esistenza dell'organizzazione criminale non sia espressa nel contesto delle richieste estorsive, in quanto il mezzo di coartazione della volontà facente ricorso al vincolo mafioso e alla connessa condizione di assoggettamento può esprimersi in forma indiretta, o anche per implicito. Il collegamento della condotta dell'imputato con le iniziative del clan criminale può essere desunto su base di ragionevolezza dalle indicazioni fornite dalla persona offesa, secondo cui in quel periodo il sodalizio era solito imporre ai commercianti della zona acquisti di articoli analoghi a quelli propinati all'imprenditore, rendendo così impossibili iniziative improvvisate ed estemporanee da parte di soggetti non legati al clan, anche in considerazione della posizione dell'imputato quale convivente della figlia dei capi di quella consorteria criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICHELI Paol - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli il 05/04/2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 04/06/2012, il Giudice per le indagini preliminari del Tribu…

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