Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15852 del 9 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15852PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La gravità indiziaria a carico di un indagato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, non può essere desunta esclusivamente da considerazioni di carattere logico, senza alcun supporto di elementi di fatto specifici e concreti che dimostrino il suo coinvolgimento nel reato. Gli indizi devono consistere in fatti certi, la cui verità storica sia stata raggiunta, e non possono basarsi su semplici sospetti, congetture o supposizioni. Inoltre, il movente del reato, pur potendo costituire un elemento di conferma del coinvolgimento dell'indagato, non è di per sé sufficiente a fondare la gravità indiziaria, dovendo essere valutato unitamente ad altri elementi probatori chiari, precisi e convergenti. La mera logicità del collegamento tra il movente e la commissione del reato non è idonea a integrare il requisito della gravità indiziaria richiesto per l'applicazione di una misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi P. - rel. Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 489/2013 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 17/05/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO CAIAZZO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Delehaye Enrico, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

uditi i difensori avv. (OMISSIS) di Roma e (OMISSIS) di Catanzaro.

RILEVATO IN FATTO

Con ordinanza in data 27.5.2013 il Tribunale del riesame di Reggio Calabria confermava l…

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