Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 470 del 2018

ECLI:IT:TARVEN:2018:470SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diffida, emesso da un'amministrazione locale nei confronti di un'altra amministrazione pubblica, per la rimozione e lo smaltimento di rifiuti abbandonati in un'area di proprietà pubblica, perde efficacia e diventa improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, qualora l'area sia stata successivamente oggetto di un intervento di pulizia e rimozione dei rifiuti da parte dell'amministrazione locale, con conseguente chiusura e messa in sicurezza dell'area stessa, rendendo così superata e risolta la vicenda oggetto della diffida originaria. In tali casi, l'amministrazione locale che aveva emesso la diffida deve ritenersi implicitamente rinunciataria alla rivalsa nei confronti dell'altra amministrazione pubblica destinataria della diffida medesima. La massima giuridica si fonda sui seguenti principi e argomentazioni: 1. Il provvedimento amministrativo di diffida, emesso da un'amministrazione locale nei confronti di un'altra amministrazione pubblica, per la rimozione e lo smaltimento di rifiuti abbandonati in un'area di proprietà pubblica, costituisce un atto amministrativo a contenuto ordinatorio, volto a imporre un obbligo di facere all'amministrazione destinataria. 2. Tuttavia, tale provvedimento di diffida perde efficacia e diventa improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, qualora l'area oggetto della diffida sia stata successivamente sottoposta a un intervento di pulizia e rimozione dei rifiuti da parte dell'amministrazione locale emittente la diffida stessa. 3. La successiva chiusura e messa in sicurezza dell'area, mediante l'installazione di reti e cancelli, da parte dell'amministrazione locale, rende superata e risolta la vicenda oggetto della diffida originaria, facendo venir meno l'interesse all'annullamento del provvedimento di diffida. 4. In tali casi, l'amministrazione locale che aveva emesso la diffida deve ritenersi implicitamente rinunciataria alla rivalsa nei confronti dell'altra amministrazione pubblica destinataria della diffida medesima, in quanto l'intervento di pulizia e messa in sicurezza dell'area ha fatto venir meno la necessità di tale rivalsa. 5. Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, ha correttamente applicato i principi di cui agli artt. 35, comma 1, lett. c), e 85, comma 9, del Codice del processo amministrativo.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/05/2018

N. 00470/2018 REG.PROV.COLL.

N. 01721/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1721 del 2009, proposto da:
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti-Magistrato alle Acque di Venezia, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso
ope legis
dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, presso i cui Uffici è legalmente domiciliato in Venezia, ((omissis)), 63;

contro

Comune di Venezia, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Avvocatura civica in Venezia, S. Marco, 4091;

per l'ann…

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