Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4838 del 30 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:4838PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di archiviazione è ammissibile solo nei rigorosi limiti stabiliti dall'art. 409 comma 6 c.p.p., che rinvia all'art. 127 comma 5 c.p.p., ovvero per la mancata osservanza delle norme concernenti la citazione e l'intervento delle parti in camera di consiglio. Non è consentito il ricorso per motivi attinenti al merito della notitia criminis, in quanto l'ordinanza di archiviazione è impugnabile esclusivamente per vizi formali e non per la valutazione del Giudice in ordine all'insussistenza di estremi di reato. Pertanto, il ricorso proposto dalla persona offesa, censurando la valutazione del Giudice sull'insussistenza del fatto-reato, è dichiarato inammissibile. In tali casi, il ricorrente deve essere condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, ravvisandosi profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO D. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI P.D.M. Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS), in qualita' di persona offesa;

avverso l'ordinanza di archiviazione emessa dal Gip del Tribunale di Macerata, in data 16 maggio 2012;

nel procedimento penale a carico di:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere ((omissis));

Letta la requisitoria del sostituto procuratore generale, dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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