L'appaltatore di un'opera pubblica è tenuto a iscrivere tempestivamente le riserve nel registro di contabilità o in altri documenti contabili, al fine di consentire all'amministrazione committente di conoscere prontamente tutti i fattori che possono aggravare il costo dell'opera. Tale onere di riserva, previsto dal Regio Decreto n. 350 del 1895 e dal Capitolato Generale dei Lavori Pubblici, risponde all'esigenza di tutelare l'interesse pubblico, permettendo all'amministrazione di valutare in ogni momento l'opportunità di mantenere o recedere dal rapporto di appalto. L'iscrizione della riserva deve essere seguita, entro il termine perentorio di 15 giorni, dalla sua esplicazione, con l'indicazione del titolo e della somma pretesa, a prescindere dalla disponibilità del registro di contabilità, che può essere sostituita da altra forma di comunicazione scritta avente data certa. La mancata osservanza di tali oneri comporta la decadenza dalle pretese dell'appaltatore, anche in caso di danni derivanti da fatti produttivi di danno continuativo, per i quali la riserva va iscritta contestualmente o immediatamente dopo la percezione della loro potenzialità dannosa, mentre la quantificazione può essere successivamente indicata entro il termine perentorio di 15 giorni dalla proposizione della riserva.