Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36062 del 27 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:36062PEN

Massima

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Il consenso dell'imputato al rito del patteggiamento, una volta perfezionatosi l'accordo con il pubblico ministero, non può essere revocato tardivamente senza allegare specifici atti o circostanze che dimostrino il difetto originario della volontà, in quanto ciò vanificherebbe la finalità deflattiva del procedimento speciale e consentirebbe inammissibili ripensamenti determinati da mutamenti di strategia difensiva. Il ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell'art. 448 co. 2-bis c.p.p., è ammesso solo per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, con l'onere di indicare puntualmente gli elementi che ne comprovano il vizio, essendo inammissibili censure relative a meri errori valutativi in diritto non evidenti dal testo del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/12/2017 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CASELLA Giuseppina, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Per mezzo del difensore, l'imputato (OM…

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