Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21618 del 7 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:21618PEN

Massima

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Il diritto di critica e di cronaca giornalistica non è illimitato e incondizionato, ma trova il suo limite nel rispetto della verità dei fatti riportati e della tutela dell'onore e della reputazione altrui. La mera sottoposizione di una persona o di un'attività a un procedimento penale non è di per sé sufficiente a giustificare la diffusione di notizie lesive della reputazione, essendo necessario verificare la corrispondenza tra quanto riportato e la realtà dei fatti accertati. Il giudice è tenuto a valutare attentamente la fondatezza delle contestazioni mosse dalla persona offesa in ordine alla veridicità delle informazioni divulgate, non potendo rigettare l'opposizione all'archiviazione sulla base di una motivazione che non affronti adeguatamente tale profilo. Il diritto di cronaca, pur ampiamente riconosciuto, non può prevalere incondizionatamente sulla tutela della reputazione individuale, dovendo essere esercitato nel rispetto dei limiti derivanti dal bilanciamento con altri diritti costituzionalmente garantiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian G. - rel. Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. GI. N. IL (OMESSO) C/;

2) BE. AN. N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 4454/2007 GIP TRIBUNALE di PALERMO, del 02/07/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIAN GIACOMO SANDRELLI.

IN FATTO

BE.An. ha proposto querela contro tal MA. Gi. , responsabile dell'emittente televisiva (OMESSO) che ebbe a trasmettere notiziari portatori di espressioni ritenute lesive del suo onore. Il Pubblico ministero ha richiesto decreto di ar…

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