Cassazione penale Sez. II sentenza n. 157 del 3 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:157PEN

Massima

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Il reato di ricettazione è configurabile anche nell'ipotesi di acquisto o ricezione, al fine di profitto, di cose con segni contraffatti, nella consapevolezza dell'avvenuta contraffazione, in quanto la cosa nella quale il falso segno è impresso e che con questo viene a costituire un'unica entità, è provento della condotta delittuosa di falsificazione prevista e punita dall'articolo 473 c.p. Pertanto, il reato di ricettazione non è limitato ai soli beni materiali, ma può riguardare anche beni immateriali, come i marchi contraffatti, qualora siano apposti su prodotti di provenienza illecita. La configurabilità del reato di ricettazione in relazione a beni con segni contraffatti non richiede che l'oggetto materiale del reato sia il marchio in sé, essendo sufficiente che il bene su cui il falso segno è impresso costituisca il provento di una condotta delittuosa di falsificazione. Ciò in quanto il marchio contraffatto e il bene su cui è apposto formano un'unica entità, di cui il ricettatore è consapevole al momento dell'acquisto o della ricezione, al fine di trarne profitto. La giurisprudenza della Corte di Cassazione è consolidata nel ritenere che il delitto di ricettazione possa avere ad oggetto anche beni immateriali, come i marchi contraffatti, qualora siano apposti su prodotti di provenienza illecita, in quanto in tali casi il bene materiale e il segno distintivo contraffatto costituiscono un'unica entità di cui il ricettatore è consapevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. MONACO Marco Mari - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/12/2017 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARCO MARIA MONACO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
La CORTE d'APPELLO di FIRENZE, con sentenza del 19/12/2017, dichiarando prescritto il reato di cui all'art…

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