Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18682 del 4 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:18682PEN

Massima

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Il reato di appropriazione indebita si configura quando il soggetto agente, pur essendo venuto in possesso di una somma di denaro per errore, non la restituisce tempestivamente alla persona offesa, approfittando indebitamente di tale situazione per procurarsi un ingiusto profitto. Il dies a quo per la proposizione della querela da parte della persona offesa decorre dal momento in cui questa ha effettivamente realizzato di essere stata vittima di tale reato, anche qualora il possesso della somma da parte del soggetto agente sia iniziato in precedenza. La mancata contestazione specifica delle argomentazioni addotte dalla sentenza impugnata, che hanno ricostruito in modo congruo le ragioni della condanna, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione per difetto di specificità dei motivi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. COSCIONE Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. CERSOSIMO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/09/2021 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere IMPERIALI LUCIANO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore GIORGIO LIDIA, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
Ricorso trattato con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8.
R…

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