Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44643 del 20 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:44643PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La retrodatazione dei termini di custodia cautelare ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p. è ammissibile solo quando i procedimenti a carico dello stesso soggetto, definiti con distinte ordinanze cautelari, sono pendenti davanti alla medesima autorità giudiziaria e la loro separazione può essere ricondotta a una scelta del pubblico ministero, nonché quando tra i fatti oggetto delle diverse ordinanze sussiste una connessione qualificata e gli elementi giustificativi della seconda ordinanza erano già desumibili dagli atti al momento dell'emissione della prima. In assenza di tali presupposti, i termini della seconda ordinanza decorrono autonomamente dalla data della sua esecuzione o notificazione, senza possibilità di retrodatazione, anche qualora le indagini siano state condotte dalla medesima procura distrettuale e vi siano elementi di collegamento tra i fatti oggetto dei diversi procedimenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

St. Vi. ;

avverso ordinanza del Tribunale del riesame di Salerno resa in data 28 giugno 2010;

visti gli atti, la ordinanza ed il ricorso;

udita in camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere Dott. FAZIO Anna Maria;

udita la requisitoria del Procuratore Generale in persona del sostituto Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per la declaratoria di rigetto.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con la ordinanza im…

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