La revoca della licenza per l'esercizio dell'attività di vigilanza privata può essere legittimamente disposta dal Prefetto qualora l'istituto di vigilanza non dimostri il possesso dei requisiti tecnico-gestionali e finanziari necessari per garantire il regolare funzionamento dei servizi e la tutela del personale impiegato. In particolare, il mancato rispetto degli obblighi assicurativi e previdenziali nei confronti del personale dipendente, nonché la grave e persistente esposizione debitoria dell'istituto verso enti pubblici e previdenziali, costituiscono presupposti sufficienti per la revoca della licenza ai sensi dell'art. 257-quater, comma 3, lett. a) del R.D. n. 635/1940. Tali gravi irregolarità, che incidono sulla capacità tecnico-gestionale dell'istituto, integrano gli estremi della inosservanza delle condizioni imposte dalla licenza e legittimano il provvedimento prefettizio di revoca, senza che rilevi il regolare pagamento degli stipendi ai dipendenti. Infatti, la situazione debitoria, specie se risalente nel tempo e non sanata, dimostra l'incapacità dell'istituto di vigilanza di garantire il corretto funzionamento dell'attività e la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, in conformità alle prescrizioni normative e alle determinazioni dell'autorità competente.