L'amministrazione comunale è tenuta a dare esecuzione materiale e definitiva agli ordini di demolizione di opere edilizie abusive, anche in assenza di disponibilità di fondi nel proprio bilancio, in quanto tale obbligo è posto a carico dei responsabili dell'abuso ai sensi degli artt. 31, comma 5, d.P.R. n. 380/2001 e 15, comma 4, L.R. Lazio n. 15/2008. L'inerzia dell'amministrazione nell'adempiere a tale obbligo, nonostante la formale adozione del provvedimento di demolizione, è illegittima e può essere censurata in sede giurisdizionale, con conseguente condanna dell'ente all'adozione di tutti gli atti e i comportamenti, anche materiali, necessari per dare esecuzione all'ordine di demolizione, senza che possano essere invocate a giustificazione dell'inerzia la mancanza di risorse finanziarie o l'assenza di atti prodromici interni all'ente volti al reperimento delle stesse. Inoltre, l'eventuale disponibilità del privato a contribuire alle spese della demolizione non può essere disattesa dall'amministrazione, la quale è comunque tenuta a provvedere al ripristino della legalità violata.