Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34988 del 12 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:34988PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, costringe la vittima a consegnare una somma di denaro o altra utilità, prospettandole un male futuro certo e realizzabile ad opera dello stesso soggetto agente, ponendola così nell'ineluttabile alternativa di far conseguire all'agente il preteso profitto o di subire il male minacciato. Ai fini della sussistenza del delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, invece, è necessario che l'agente sia soggettivamente convinto dell'esistenza del proprio diritto, anche se erroneamente, e che tale diritto riceva astrattamente tutela giurisdizionale. Pertanto, la condotta dell'imputato che, pur dichiarandosi "intermediario" di un terzo creditore, richieda alla vittima con modalità oggettivamente minacciose il pagamento di somme di denaro, denotando la consapevolezza dell'ingiustizia di tale pretesa, integra il reato di estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Inoltre, la valutazione della credibilità della persona offesa, in quanto testimone, non è soggetta alla disciplina di cui all'art. 192, comma 3, c.p.p., ma può fondarsi anche sulle dichiarazioni di altri testimoni e sull'esito delle intercettazioni telefoniche. Infine, la recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale, comporta l'applicazione della disciplina di cui all'art. 99, comma 4, c.p., con la conseguente valutazione delle attenuanti generiche come equivalenti alle circostanze aggravanti e alla recidiva, senza che ciò possa essere sindacato in sede di legittimità, salvo il rispetto dei limiti edittali della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1402/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del 17/06/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/06/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Volpe Giuseppe che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza 6.10.2…

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