Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30604 del 22 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:30604PEN

Massima

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Il giudice che procede all'applicazione della pena su richiesta delle parti, ai sensi dell'art. 444 c.p.p., è tenuto a dichiarare, ai sensi dell'art. 537 c.p.p., comma 1, l'accertata falsità di atti o documenti emersa dagli atti del procedimento, in quanto tale pronuncia costituisce parte integrante della sentenza di applicazione della pena, equiparata a una sentenza di condanna. Tale obbligo sussiste anche quando la falsità risulti evidente dai capi di imputazione sui quali si è formato il consenso delle parti, non potendo il giudice ometterne la dichiarazione. L'omissione di tale pronuncia sulla falsità comporta l'annullamento con rinvio della sentenza da parte della Corte di Cassazione, non essendo questa legittimata ad adottare direttamente i provvedimenti previsti, i quali richiedono una specifica motivazione e valutazione di merito a sostegno della ritenuta falsità, avverso i quali è riconosciuto alle parti il diritto di proporre impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. CL. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 19/06/2007 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO MAURIZIO;

letta la requisitoria del PG che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

il difensore di Bo. Cl. ricorre avverso sentenza emessa ai sensi dell'articolo 444 c.p.p. e ss., dal GUP Roma, nella parte …

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