Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La presentazione di una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) costituisce titolo abilitativo sufficiente per l'esercizio di un'attività di somministrazione di alimenti e bevande in un chiosco installato su area demaniale marittima, in assenza di espressi divieti di legge o di interessi costituzionali o comunitari prevalenti. Infatti, il complesso ordito normativo introdotto dal legislatore in materia di liberalizzazione delle attività economiche, in particolare l'art. 1 del D.L. n. 1/2012, ha stabilito il principio per cui qualsiasi attività economica deve ritenersi libera e non più soggetta a preventiva autorizzazione, salvo che non sia diversamente disposto dalla legge in via espressa o che non risulti ostativo un interesse costituzionale o comunitario. Pertanto, in assenza di tali limiti ostativi, la presentazione di una SCIA costituisce titolo sufficiente per l'avvio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande in un chiosco su area demaniale marittima, senza che sia necessario il previo rilascio di un'autorizzazione. Di conseguenza, il provvedimento comunale che ha dichiarato irricevibile la SCIA presentata dalla società ricorrente risulta illegittimo per violazione di tale principio di liberalizzazione delle attività economiche.