La normativa di cui all'art. 1, commi 100 e ss., della legge n. 124/2017, volta a disciplinare l'adeguamento degli impianti di distribuzione di carburanti incompatibili per ragioni di sicurezza della circolazione stradale, non può essere interpretata in modo restrittivo, limitandone l'ambito di applicazione ai soli aspetti attinenti alla sede dell'impianto. Al contrario, l'Amministrazione competente deve valutare, in sede istruttoria, se il progetto di adeguamento presentato dall'esercente, pur superando la carenza di sede propria, sia comunque idoneo a garantire la sicurezza della circolazione stradale nel contesto specifico in cui l'impianto è inserito, tenendo conto di tutti i fattori rilevanti, anche di natura localizzativa. Tuttavia, qualora l'Amministrazione, nel corso del procedimento, abbia prospettato soluzioni tecniche per l'adeguamento dell'impianto, senza poi motivare adeguatamente il successivo diniego, tale condotta risulta contraddittoria e non può essere convalidata in sede giurisdizionale, dovendosi disporre il riesame della questione nel rispetto del principio di buon andamento e correttezza dell'azione amministrativa.