Il mancato rispetto delle prescrizioni normative in materia di campionamento e analisi di prodotti alimentari non determina automaticamente l'invalidità delle relative operazioni, in assenza di espressa comminatoria di nullità, essendo rimessa al giudice di merito la valutazione discrezionale circa l'idoneità della metodologia concretamente adottata a garantire la rappresentatività del campione prelevato e l'attendibilità dei risultati analitici, purché la motivazione al riguardo non risulti affetta da vizi di manifesta illogicità o contraddittorietà. Inoltre, l'impossibilità di procedere alla revisione delle analisi, in ragione dell'indisponibilità di ulteriori aliquote del campione prelevato, anche per aspetti meramente contingenti, non determina l'estinzione dell'obbligo di pagamento della sanzione amministrativa, dovendosi in tal caso applicare il sistema di garanzie previsto dall'art. 223 delle norme di attuazione del codice di procedura penale, con l'obbligo di dare avviso all'interessato del giorno, dell'ora e del luogo in cui le analisi verranno effettuate, onde consentirgli di presenziare, eventualmente con l'assistenza di un consulente tecnico.