Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7487 del 2 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:7487PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio, pur in presenza di un vizio parziale di mente dell'imputato, è configurabile quando le modalità esecutive della condotta, il mezzo impiegato e la parte del corpo attinta rivelino l'inequivoca intenzione di uccidere, anche se l'evento non si è verificato per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. Il dolo intenzionale, infatti, attiene alla colpevolezza e non è influenzato dal vizio parziale di mente, che rileva solo ai fini della diminuzione della pena. Pertanto, il riconoscimento di una limitata capacità di intendere e di volere non esclude la sussistenza del dolo di omicidio, qualora risulti accertata la volontà diretta e consapevole di cagionare la morte della vittima, come desumibile dalle dichiarazioni confessorie dell'imputato e dalle modalità della condotta posta in essere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/07/2020 della Corte di appello di Potenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente Dr. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 10 luglio 2020, la Corte di appello di Potenza confermava la…

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