La pubblica amministrazione, nell'esercizio dei propri poteri di tutela della pubblica incolumità, può adottare provvedimenti urgenti e contingibili, anche in assenza di previa comunicazione di avvio del procedimento, qualora sussistano ragioni di celerità derivanti dall'imminenza del pericolo, come nel caso di accertata presenza di materiale infiammabile in spazi condominiali privi di adeguate misure antincendio e vie di fuga. Tali provvedimenti, volti a eliminare la fonte di pericolo e interdire temporaneamente l'accesso ai luoghi, rientrano nella competenza dirigenziale e non in quella sindacale, non essendo necessaria l'adozione di un'ordinanza contingibile e urgente ai sensi dell'art. 54 TUEL. L'amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente i provvedimenti, anche per relationem, sulla base degli accertamenti tecnici effettuati, senza che l'eventuale risalenza temporale della situazione di fatto possa escludere l'urgenza di intervenire. La mancata comunicazione di avvio del procedimento non determina l'annullabilità dell'atto se il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso. L'obbligo di dotarsi del certificato di prevenzione incendi sussiste per gli edifici condominiali con altezza superiore a 12 metri, a prescindere dalla diversa altezza in gronda rilevante ai fini edilizi, dovendo l'amministrazione verificare la concreta situazione di fatto ai fini della sicurezza antincendio. La temporanea indisponibilità del bene conseguente all'adozione di tali provvedimenti non comporta un danno risarcibile in assenza di profili di illegittimità degli atti.