Il sequestro probatorio è una misura cautelare reale che incide sulla disponibilità di beni e documenti rilevanti ai fini dell'accertamento di un reato. Il giudizio di riesame avverso il decreto di sequestro è funzionale a rimuovere le misure restrittive per le quali non sussistono i requisiti di legge. Pertanto, la restituzione dei beni sequestrati, che fa cessare l'interesse alla impugnazione, non comporta automaticamente l'inammissibilità del riesame, in quanto l'interessato potrebbe avere ancora un interesse specifico a coltivare la procedura incidentale, ad esempio per ottenere la declaratoria di illegittimità del provvedimento cautelare. L'inammissibilità dell'impugnazione può essere dichiarata de plano, senza necessità di fissare l'udienza camerale e di avvisare i difensori, solo quando le irregolarità attengono al rapporto di impugnazione, come la impugnabilità oggettiva e soggettiva del provvedimento, il titolare del diritto al gravame, l'atto di impugnazione nelle sue forme e termini, l'interesse ad impugnare. Tuttavia, il provvedimento che dichiara l'inammissibilità deve essere adeguatamente motivato e reso nel rispetto delle forme previste dagli articoli 125, 127 e 324 del codice di procedura penale.