Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48107 del 24 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:48107PEN

Massima

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Il reato di estorsione si differenzia dal reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con minaccia alla persona non tanto per la materialità del fatto, che può essere identica, quanto per l'elemento intenzionale nell'estorsione caratterizzato dalla coscienza dell'agente che quanto egli pretende non gli è dovuto. Quando la minaccia si estrinseca in forme di tale forza intimidatoria da andare al di là di ogni ragionevole intento di far valere un proprio (preteso) diritto, la coartazione dell'altrui volontà assume ex se i caratteri dell'ingiustizia, con la conseguenza che, in situazioni del genere, anche la minaccia tesa a far valere quel diritto si trasforma in una condotta estorsiva. Pertanto, il reato di estorsione ricorre quando l'agente, consapevole dell'ingiustizia del profitto che intende conseguire, utilizza violenza o minaccia di tale forza intimidatoria da andare oltre ogni ragionevole intento di far valere un proprio diritto, coartando così la volontà della persona offesa. La sproporzione tra la somma richiesta e l'entità del danno subito, nonché l'intervento di un soggetto appartenente ad un'associazione di stampo mafioso per imporre la propria autorità criminale, sono elementi che integrano gli estremi del reato di estorsione, anziché quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con minaccia alla persona.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. POLICHETTI Renato - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI LECCE DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA e dall'Avvocato PERRONE Donata A., quale difensore di CE. Lu. St. (n. il (OMESSO)) e di TA. St. Fr. (n. il (OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Lecce, in data 06/06/2008.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), il quale h…

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