Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49125 del 26 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:49125PEN

Massima

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La legittima difesa non può essere invocata quando l'agente ha volontariamente creato le condizioni di pericolo, accettandone il rischio, e ha la possibilità di sottrarsi ad esse senza pregiudizio e senza disonore. La necessità della difesa, quale requisito essenziale della scriminante, deve essere valutata in relazione alla situazione concreta, secondo un giudizio ex ante, e non può prescindere dall'attualità e dall'inevitabilità del pericolo. L'eccesso colposo nella reazione, ex art. 55 c.p., presuppone la sussistenza in concreto dei presupposti giuridici e di fatto per l'applicazione della legittima difesa, i cui limiti l'agente abbia travalicato per colpa. Il giudice di merito ha il potere-dovere di valutare la necessità di nuovi mezzi di prova, ai sensi dell'art. 603 c.p.p., solo ove ne sia dimostrata l'assoluta necessità per il decidere, non essendo sufficiente la mera richiesta di parte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. NOVIK Adet - Consigliere

Dott. TARDIO Ange - Rel. Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/02/2016 della Corte di assise di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa Tardio Angela;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa De Masellis Mariella, che chiede il rigetto del ricorso;
uditi per il ricorrente gli avvocati (OMISSIS) ed (OMISSIS), che chiedono l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La…

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