Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35260 del 13 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:35260PEN

Massima

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La confisca di beni quale misura di prevenzione patrimoniale può essere disposta nei confronti di soggetti indiziati di appartenenza ad un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, quando risulti provata la sproporzione tra il valore dei beni acquisiti e i redditi dichiarati, nonché l'origine illecita della provvista, desumibile da elementi indiziari quali intercettazioni telefoniche e ambientali che evidenzino movimentazioni di ingenti somme di denaro provenienti da traffici illeciti. La riqualificazione del reato associativo in una fattispecie autonoma non rientrante tra quelle per le quali è consentita la confisca non impedisce l'applicazione della misura, purché risultino integrati i presupposti di fatto. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione di tali presupposti, la cui motivazione è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di totale assenza o manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 26/01/2012 della Corte d'Appello di Bari;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. IZZO Gioacchino che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con il provvedi…

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