La qualifica di pubblico ufficiale, ai fini dell'applicazione delle circostanze aggravanti, non è strettamente connessa al servizio che il soggetto sta svolgendo al momento del fatto, ma sussiste anche quando l'agente, pur non essendo in servizio, sia riconoscibile come tale per la sua funzione istituzionale, essendo sufficiente che la vittima abbia avuto consapevolezza della sua qualità. Pertanto, l'aggressione e le lesioni nei confronti di agenti di polizia, anche se fuori servizio e in un locale pubblico, integrano le circostanze aggravanti di cui all'art. 61, n. 10, c.p., in quanto la qualifica di pubblico ufficiale è connessa all'esercizio delle funzioni istituzionali, a prescindere dal momento in cui esse vengono concretamente svolte. Inoltre, la credibilità delle dichiarazioni delle persone offese e degli altri testimoni, debitamente valutata dai giudici di merito, costituisce prova sufficiente ai fini della condanna, anche in assenza di altri riscontri, salvo che non emergano specifici e persuasivi elementi di contraddittorietà o illogicità tali da inficiare la razionalità della ricostruzione giudiziale.