Il diritto di critica, quale causa di giustificazione della diffamazione, richiede il concorso di tre requisiti essenziali: la verità del fatto oggetto di critica, l'interesse pubblico alla divulgazione della notizia e la continenza dell'esposizione. Pertanto, la rievocazione di fatti penali risalenti nel tempo, estranei al contesto oggetto di discussione e strumentalmente utilizzati per attaccare la figura morale dell'avversario politico, non può essere considerata legittimo esercizio del diritto di critica, difettando del requisito dell'interesse pubblico alla divulgazione. Il diritto all'oblio, inoltre, impone limiti all'evocazione di vicende giudiziarie remote, ove essa non sia giustificata da finalità di ricostruzione storica. La prescrizione del reato di diffamazione può essere impedita dalle sospensioni del relativo termine verificatesi nel corso del giudizio di primo grado, sicché l'estinzione del reato non è ancora intervenuta al momento della pronuncia della sentenza di appello.