Il danneggiamento o la manomissione dell'involucro o della confezione di un bene oggetto di furto, che ne comprometta la destinazione commerciale originaria, integra l'aggravante della violenza sulle cose, in quanto costituisce un'energia fisica esercitata non sulla res sottratta, ma su altri elementi funzionalmente destinati alla sua protezione e conservazione, determinandone un mutamento della consistenza originaria. Tale aggravante sussiste anche quando l'agente abbia rimosso il codice a barre apposto sulla confezione, in quanto ciò incide sulla possibilità di reimmissione del bene nel circuito di vendita. Il riconoscimento della procedibilità d'ufficio del delitto di furto aggravato dalla violenza sulle cose esclude la necessità di esaminare la validità della querela proposta dal legale rappresentante dell'ente imprenditoriale derubato, essendo sufficiente la sola condotta delittuosa per l'integrazione del reato.