Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47270 del 20 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:47270PEN

Massima

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Il reato di false dichiarazioni a pubblico ufficiale (art. 495 c.p.) si configura quando l'agente rende dichiarazioni false, aventi carattere di attestazione, destinate ad essere riprodotte in un atto pubblico idoneo a documentarle, anche in sede di accertamenti identificativi da parte degli operanti, in assenza di altri mezzi di identificazione, in quanto tali dichiarazioni rivestono il carattere di vera e propria "falsa attestazione", elemento distintivo rispetto alla fattispecie sussidiaria di cui all'art. 496 c.p. La condotta di chi, in sede di accertamenti identificativi, renda false dichiarazioni sulla propria identità personale, quali il luogo di nascita e la cittadinanza, integra pertanto il reato di cui all'art. 495 c.p., in quanto tali dichiarazioni sono destinate ad essere documentate nel verbale di identificazione, in assenza di altri mezzi di accertamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria C. - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. NA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1812/2010 CORTE APPELLO di ANCONA, del 22/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/11/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA CRISTINA SIOTTO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. De Santis Fausto, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio in relazione al reato sub A e per l'annullamento con rinvio in relazione alla determinazione della p…

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