Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30093 del 20 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30093PEN

Massima

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Il furto militare aggravato si configura quando il soggetto, al fine di trarre profitto, si impossessa del bene altrui, anche se successivamente lo restituisce, essendo sufficiente l'accertamento dell'elemento oggettivo della condotta di sottrazione e impossessamento, nonché dell'elemento soggettivo del dolo specifico costituito dalla finalità di profitto, desumibile anche dall'utilizzo del bene sottratto. La restituzione del bene, intervenuta successivamente, attiene alla condotta post-delittuosa e non esclude la configurabilità del reato, essendo irrilevante ai fini della sua consumazione. L'accertamento della condotta e dell'elemento psicologico del reato rientra nel merito della valutazione del giudice di merito, la cui motivazione, se congrua e immune da illogicità manifesta, è sottratta al sindacato di legittimità. Il giudice di appello, nel riformare la pronuncia assolutoria del primo giudice, è tenuto a confutare adeguatamente le ragioni poste a fondamento della decisione di proscioglimento, motivando in modo logico e coerente le proprie conclusioni di condanna, sulla base degli elementi di prova acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SC. TO. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 03/12/2008 CORTE MILITARE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Dott. Gentile Francesco, Sostituto Procuratore Generale Militare della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

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