Il giudice, nel fissare il termine per il deposito della sentenza dibattimentale ai sensi dell'art. 544 c.p.p., comma 3, può discrezionalmente determinare le modalità di computo di tale termine, stabilendo il momento finale ovvero indicandolo in giorni e fissandone la decorrenza iniziale, sicché le regole generali dettate dall'art. 172 c.p.p. rimangono applicabili solo in assenza di una sua diversa volontà espressa. La disparità di trattamento processuale tra la posizione dell'imputato contumace e quella dell'imputato assente per rinuncia, ai fini della notifica dell'avviso di deposito della sentenza, è pienamente giustificata dalla diversità delle situazioni confrontate, non essendo ipotizzabile alcun parallelismo tra le due posizioni con riferimento all'art. 3 Cost. Pertanto, l'omessa notifica dell'avviso di deposito della sentenza all'imputato assente per rinuncia non determina una violazione dei principi costituzionali di eguaglianza e di difesa.