Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9075 del 6 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:9075PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la recidiva, deve motivare adeguatamente se il nuovo comportamento delittuoso dell'imputato sia espressione di una maggiore capacità a delinquere e pericolosità sociale, tale da giustificare l'aumento di pena, oppure se, per l'occasionalità della ricaduta, i motivi che la determinano, il lungo intervallo di tempo tra i reati, la diversità di indole delle manifestazioni delinquenziali e la condotta in genere tenuta dall'imputato, tale pericolosità non sia riscontrabile. Ove il giudice ritenga che la recidiva non sia meritevole di un aumento di pena, non sarà tenuto a procedere al giudizio di bilanciamento con le eventuali circostanze attenuanti. Il giudice, pertanto, deve effettuare una valutazione concreta e motivata sulla capacità del nuovo reato di manifestare una maggiore colpevolezza o pericolosità sociale dell'imputato, al fine di decidere se applicare o meno l'aumento di pena per recidiva, senza che tale valutazione sia automaticamente imposta dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

El. Ka. Ja. , n. in (OMESSO);

nei confronti della sentenza in data 13 marzo 2008 della Corte d'appello di Genova;

udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. COLLA Giorgio;

udito il Procuratore generale nella persona del sostituto Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

FATTO E DIRITTO

Con la sentenza in epigrafe la Corte d'appello di Genova ha confermato quella del Tr…

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