Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39336 del 3 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:39336PEN

Massima

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Il pericolo di recidiva, quale esigenza cautelare per l'applicazione di misure personali, deve essere concreto e attuale, desumibile non solo dalla gravità astratta del reato contestato, ma anche dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché dalla personalità dell'indagato, valutata sulla base di comportamenti o atti concreti e dei suoi precedenti penali. La prognosi del giudice non può fondarsi esclusivamente sulla gravità del titolo di reato, ma deve considerare la concreta pericolosità sociale del soggetto, desunta da elementi sintomatici di un radicato e abituale coinvolgimento in attività illecite, tali da far presumere la possibilità di commissione di ulteriori reati. Solo in presenza di tali presupposti, il giudice può ritenere sussistente il pericolo di recidiva e applicare una misura cautelare idonea a scongiurarlo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 01/02/2021 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DOMENICO FIORDALISI;
lette le conclusioni del PG Dr. PERELLI SIMONE, di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza emessa in data 1 febbraio 2021, con la quale il Tribunale di Catania ha rigettato la richiesta di riesame ex articolo 309 c.p.p. l'ordinanza del 15 gennaio 2021, con…

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