Cassazione penale Sez. III sentenza n. 5704 del 11 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:5704PEN

Massima

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La custodia cautelare in carcere è presunta adeguata per i reati di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, salvo che non siano acquisiti elementi concreti dai quali risulti l'assenza di esigenze cautelari o la possibilità di soddisfarle con misure meno afflittive. Il mero decorso del tempo, in assenza di elementi che attestino l'irreversibile rescissione dei legami con l'organizzazione criminosa, non è sufficiente a superare tale presunzione di adeguatezza della custodia in carcere, essendo necessari dati concreti che dimostrino l'effettiva dissoluzione del vincolo associativo. La valutazione della sussistenza e dell'adeguatezza delle esigenze cautelari rientra nel potere discrezionale del giudice, la cui motivazione è immune da vizi logici o contraddittorietà solo laddove risulti esaustiva e congruente rispetto agli elementi acquisiti, senza che possano essere dedotte censure meramente attinenti alla persuasività o all'inadeguatezza della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRILLO Renato - Presidente

Dott. MOCCI Mauro - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 31/7/2015 del Tribunale di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere LIBEREATI Giovanni;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. CORASANITI Giuseppe che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 31 luglio 2015 il Tribunale di Lecce, accogliendo l&#x…

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