Il provvedimento di rimozione di un immobile costruito in violazione della fascia di rispetto di 30 metri dal confine demaniale marittimo, ai sensi dell'art. 55 del Codice della Navigazione, costituisce un atto dovuto per la pubblica amministrazione, non soggetto a limiti temporali, in quanto l'occupazione abusiva di un'area demaniale integra un illecito permanente la cui repressione è giustificata dal preminente interesse pubblico alla tutela dei beni demaniali. L'amministrazione non è tenuta a motivare sull'eventuale pregiudizio per il privato o sull'interesse pubblico prevalente, essendo sufficiente la mera constatazione della violazione della normativa richiamata nel provvedimento. La consulenza tecnica d'ufficio, in assenza di elementi istruttori contrari forniti dal privato, può validamente accertare che il manufatto è stato realizzato all'interno della fascia di rispetto, anche se a distanza di anni dalla costruzione, senza che ciò comporti la configurazione di un affidamento giuridicamente tutelabile in capo al privato. Pertanto, il provvedimento di rimozione dell'immobile costruito in violazione della fascia di rispetto demaniale è legittimo e non può essere annullato per difetto di motivazione o eccesso di potere.