Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 14524 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:14524SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di condono edilizio e l'ordinanza di demolizione di opere abusive, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Le opere abusive realizzate senza destinazione residenziale, ma a servizio di un complesso immobiliare a uso artigianale-industriale, non sono suscettibili di sanatoria ai sensi dell'art. 2, comma 1, lett. b) della L.R. Lazio n. 12/2004, in quanto si tratta di nuove costruzioni non aventi carattere residenziale. Il legislatore regionale può legittimamente prevedere una disciplina più restrittiva rispetto a quella statale in materia di condono, anche al fine di tutelare i valori paesaggistico-ambientali e archeologici. 2. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è atto vincolato, che non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che lo giustificano, né la valutazione degli interessi dei privati. L'inerzia della pubblica amministrazione protratta nel tempo non ingenera un legittimo affidamento in capo al privato che abbia costruito senza titolo. 3. Le opere abusive realizzate in assenza di titolo edilizio e in violazione di vincoli di tutela, anche se non comportano incremento volumetrico, non possono essere sanate mediante l'accertamento di conformità di cui all'art. 36 del d.P.R. n. 380/2001, essendo comunque soggette alle misure ripristinatorie previste dalla legge. La massima così formulata esprime in modo chiaro, astratto e conciso i principi di diritto fondamentali enucleati dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico o dettagli procedurali.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/11/2022

N. 14524/2022 REG.PROV.COLL.

N. 02125/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2125 del 2013, integrato da motivi aggiunti, proposto da Soc. ((omissis)) R.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, viale Angelico, 92;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

rigetto istanza di condono edilizio ex l. n. 326/03 e l.r. n. 12/04 - (d.d. n. 297/12)

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