Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10074 del 9 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:10074PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto dalla gravità del fatto contestato e dalle modalità esecutive dello stesso, nonché dal contesto di rapporti intrattenuti dall'indagato con ambienti criminali, a prescindere dal lasso temporale intercorso tra la commissione del fatto e l'adozione della misura, qualora tali elementi siano adeguatamente motivati dal giudice. In tali casi, la valutazione del pericolo di reiterazione del reato non può essere sminuita sulla base della mera distanza temporale dai fatti, in assenza di altri elementi che ne dimostrino il venir meno. Il giudice è tenuto a dare conto in modo puntuale e articolato della sussistenza delle esigenze cautelari, senza che la legittima esplicitazione del diritto di difesa dell'indagato possa essere considerata in modo apodittico e travisante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 03/08/2022 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente Dr. Angelo Capozzi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Salvadori Silvia, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di Palermo ha confermato la ordinanza c…

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