Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice di merito, nel valutare la legittimazione attiva e passiva delle parti in una controversia, deve esaminare attentamente la natura del rapporto giuridico intercorrente tra le stesse, senza limitarsi ad un'interpretazione meramente formale dei contratti o degli atti posti in essere. In particolare, qualora emerga che il rapporto abbia natura delegatoria, il giudice dovrà verificare se sussistano i presupposti per il riconoscimento della legittimazione in capo ai soggetti coinvolti, avendo riguardo alla concreta dinamica dei rapporti obbligatori e alle finalità perseguite dalle parti. Solo attraverso un'analisi approfondita della fattispecie concreta, il giudice potrà pervenire ad una corretta qualificazione giuridica del rapporto e, di conseguenza, ad un'adeguata statuizione in ordine alla legittimazione delle parti. Inoltre, il giudice, nel valutare la prova offerta dalle parti, deve tenere conto non solo della documentazione prodotta, ma anche delle peculiarità del caso concreto, evitando di adottare un approccio meramente formalistico che trascuri gli elementi sostanziali della controversia. Infine, il rispetto del diritto di difesa e del contraddittorio impone al giudice di motivare adeguatamente le proprie decisioni, con riferimento specifico agli argomenti e alle prove dedotti dalle parti, senza limitarsi a formulare affermazioni apodittiche o a richiamare in modo generico principi giuridici astratti.