La variante al piano regolatore generale che elimina una strada di progetto precedentemente prevista, destinando l'area interessata a zona agricola di rispetto paesaggistico-ambientale, è legittima in quanto rientra nella discrezionalità dell'amministrazione comunale di rivedere le scelte pianificatorie in base a valutazioni di opportunità e fattibilità, anche di natura economico-finanziaria, senza che ciò comporti un'irragionevole lesione dell'affidamento del privato, il quale può comunque accedere all'area attraverso una servitù di passaggio, pur in assenza della prevista opera di urbanizzazione. L'eliminazione della strada di progetto, infatti, non impedisce al privato di richiedere titoli abilitativi per la realizzazione degli interventi edificatori previsti nella sottozona B3, essendo venuta meno solo la possibilità di realizzare tale opera di urbanizzazione a suo carico. Le scelte di pianificazione urbanistica, pertanto, devono essere logiche, razionali e proporzionate nella composizione dei diversi interessi pubblici e privati coinvolti, senza che ciò comporti necessariamente il pieno soddisfacimento delle aspettative dei singoli cittadini, trattandosi di valutazioni discrezionali rimesse all'amministrazione comunale.