Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1211 del 16 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:1211PEN

Massima

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Il rifiuto del custode di beni pignorati di consentirne l'asporto per la successiva vendita esecutiva, pur non integrando la sottrazione, soppressione, distruzione, dispersione o deterioramento dei beni, configura comunque il reato di omissione di atti di ufficio di cui all'art. 388, comma 5, c.p., per il quale è prevista la pena alternativa della reclusione o della multa. Pertanto, la sanzione concordata tra le parti ex art. 444 c.p.p., consistente nella sola pena pecuniaria, non è illegale, in quanto rientrante nell'ambito sanzionatorio previsto dalla norma incriminatrice. Il dovere del custode di agevolare l'esecuzione del pignoramento mediante la consegna dei beni pignorati costituisce un atto d'ufficio la cui omissione integra il reato di cui all'art. 388, comma 5, c.p., indipendentemente dalla concreta sottrazione o danneggiamento dei beni. La qualità di proprietario e custode dei beni pignorati, pur rilevante ai fini della configurazione del reato, non comporta necessariamente l'applicazione della pena congiunta della reclusione e della multa prevista dal comma 4 dello stesso articolo, essendo sufficiente la pena alternativa di cui al comma 5 quando la condotta si sia concretizzata nell'omissione di atti dovuti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI CAMPOBASSO;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

avverso la sentenza n. 280/2009 TRIB. di LARINO SEZ. DIST. di TERMOLI, del 19/10/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NICOLA MILO;

lette le conclusioni del PG Dott. IZZO G., che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Il Tribunale di Larino - sezione di Te…

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