Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 33174 del 25 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:33174PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel caso di sentenza di patteggiamento, può essere adito con ricorso per cassazione solo per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza. Il vizio di motivazione relativo al bilanciamento tra circostanze attenuanti e recidiva, che giustifica l'entità della pena applicata in misura concordata, non rientra tra i motivi di impugnazione consentiti. L'illegalità della pena è ravvisabile solo quando sia stata inflitta una sanzione non rientrante nel limite edittale ovvero diversa da quella prevista, ipotesi che non ricorre nel caso di specie. Pertanto, il ricorso proposto per tali motivi deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia A. - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/04/2019 del TRIBUNALE di GENOVA;
udita la relazione svolta dal Consigliere CRISCUOLO ANNA.
FATTO E DIRITTO
1. Il difensore di (OMISSIS) ha proposto ricorso avverso la sentenza in epigrafe con la quale il Tribunale di Genova ha applicato all'imputato la pena concordata tra le parti di 8 mesi di reclusione per il reato di evasione, riconosciute attenuanti generiche equivalenti alla recidiva e con la riduzione per il rito.
Ne ch…

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